Descrizione
Olive della Nonna
Categoria: I SOTTOLI – codice prodotto: 1469
Confezione: vaso ml. 314 – Peso netto g. 270 – TMC: 36 mesi
Ingredienti: Ingredienti: olive verdi “Nocellara Etnea”40%, olio extra vergine d’oliva, peperoni, capperi, origano, peperoncino, menta, sale.
Metodo di conservazione: conservare il prodotto in luogo fresco e asciutto. Tenere lontano da
fonti di calore per evitare che se ne alteri il sapore. Dopo l’apertura, il prodotto può essere tenuto
in frigo per 4-5 GG.
Prodotto senza glutine, senza conservanti, senza coloranti, senza aromi artificiali, senza grassi idrogenati.
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Cenni informativi (fonte Wikipedia)
La Nocellara etnea (sin. Nuciddara, Ghiandolara, Augghiarola) è una cultivar di olivo della Sicilia.
Si coltiva in grande prevalenza nel comune di Paternò e nei paesi contigui, sulle falde dell’Etna. È invece sporadica nelle province di Siracusa, Messina ed Enna
Morfologia
L’albero ha rami e portamento pendulo. Le foglie sono lunghe e strette. I frutti sono di forma allungata e di un verde opaco con riflessi grigiastri, conici verso l’apice. Il rivestimento dei frutti, prima della maturazione, è di colore verde intenso, una volta maturato, risulta violaceo.
In terreno irriguo raggiungono notevoli dimensioni. In un chilo di raccolto possono esserci 150-300 frutti. Il nocciolo è allungato. Il mesocarpo o polpa raggiunge in media una percentuale di circa l’86% nei frutti più voluminosi.
Caratteri agronomici, biologici ed industriali
L’albero, abbastanza vigoroso e produttivo, si adatta a diversi tipi di terreno. La cultivar è auto incompatibile. Ottima impollinatrice è la Zeituna; meno efficaci la Moresca e la Biancolilla messinese. È intersterile con l’Oglialora messinese e la Tonda iblea.
I frutti a maturazione tardiva sono molto pregiati perché si prestano a essere farciti.
Questa cultivar è considerata di pregio, tra gli italiani, per le particolari qualità organolettiche delle olive conciate.
Area di diffusione e sinonimia
Ha il suo centro di coltura nella zona etnea ed è differente della varietà omonima coltivata nella Sicilia occidentale (Nocellara del Belice) e da un’altra varietà del Messinese denominata pure Nocellara.
In provincia di Catania viene chiamata Nuciddara o Nocellara a Paternò, Adrano, Biancavilla e S. Maria di Licodia; Ianca a Belpasso; Forte a Motta S. Anastasia; Marmurina a Catania, Acireale, Acitrezza; Paturnisa a Fiumefreddo e Piedimonte Etneo; Turtella a Bronte e Misterbianco; Ghiandalora a Scordia.
Nella provincia di Siracusa è denominata Augghialora a Siracusa, Floridia e Canicattì; Pizzuta ad Avola;; Marmorigna a Sortino, Melilli, Lentini e Carlentini, Augusta; Virdisi a Rosolini e Noto.
Invece per quanto riguarda la provincia di Ragusa viene sempre denominata Virdisi e si riscontra nelle zone di Comiso e Ragusa marittima. In provincia di Enna si identifica con la Virdisi di Nissoria, Leonforte, la Nagghiara di Enna.
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